BUENOS AIRES - Sarà inaugurata giovedì, 10 novembre, alle ore 19, presso la Sala Cronopios del Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires la grande retrospettiva "Pla, 40 anni d'arte", con cui l’artista italoargentino Eduardo Pla festeggia i suoi 40 anni di artista multimediatico.
La mostra, in programma sino al 4 dicembre, propone un itinerario che si dipana tra la produzione attuale dell'artista, realizzata negli ultimi anni in Argentina, e quella precedente prodotta principalmente all’estero e in particolare di quella realizzata nei 20 anni vissuti in Italia.
La mostra è concepita come l’esibizione simultanea, attraverso i 60 video installati nella sala, di tutte le sue opere prodotte in questo lungo periodo e realizzate con vari mezzi e espressioni come la pittura classica, il disegno, la fotografia, la performance, le installazioni e i numerosi video, di cui può a buon titolo definirsi un pioniere. Video e film realizzati affinando le tecniche che tale mezzo sviluppava con le nuove tecnologie, come il 3D e l’animazione o la produzione di opere e oggetti di design attraverso i programmi di grafica. Sviluppando sempre una proposta ludica in cui interviene la tecnologia e la fantasia creativa che invitano a percorrere un sentiero attraverso tre tappe (Analogico, Digitale e Espanso) che ci riportano fino al presente del suo fantasioso cammino nell’universo.
La mostra, che conta sull’auspicio dell’Ambasciata d’Italia in Argentina, è accompagnata da un catalogo con testi di Achille Bonito Oliva, Sarah Goodal, Pierre Restany e Massimo Scaringella.
Per Pierre Restany, "Eduardo Pla, artista non classificabile, è un chiaro esponente dell’arte del suo tempo, un perfetto creatore visuale del futuro immediato". È "un artista del Rinascimento che ci rivela, in uno spiegamento infinito di colore e di forma, che la sua ricerca è il cuore dell’immagine" per Sarah Goodal. Secondo quanto scrive Achille Bonito Oliva, "il neo-illuminismo di Pla consiste nella consapevolezza moderna di non potere compiere atti di ortopedia iconografica, di non potere chiudere in un impossibile ordine statico la mobilità dei frammenti che compongono le celle dell’immagine ultima". Ed infine, per Massimo Scaringella, "chiudendo i quattro punti cardinali espressivi - il segno,il gesto, il colore e la materia - dentro dell’impulso sintetico del montaggio digitale" Pla "conferma, sotto perfetto controllo, una contaminazione non solo visuale ma anche della storia". (aise)
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