lunedì 8 agosto 2011

Marcinelle, sciagura del lavoro e dell'emigrazione

Ricorre oggi il 55º anniversario della strage di Marcinelle. Era la mattina dell’8 agosto 1956, quando un terribile incidente nella miniera di carbone "Bois du Cazier" a Marcinelle in Belgio, causò la morte di 262 minatori, tra cui 136 italiani. Quella di Marcinelle è una ferita ancora aperta perché ricorda un’epoca buia della nostra storia quando si praticava la vergognosa compravendita uomini-carbone. Il protocollo d’intesa tra il governo italiano e belga, datato 23 giugno 1946, prevedeva l’invio di 50.000 lavoratori in cambio della fornitura di carbone a prezzo di favore. La situazione di indigenza diffusa, prodotto del recente conflitto mondiale, e l’illusione della “terra promessa”, alimentata da una subdola ed ingannevole propaganda, spinse molti italiani a prendere la strada per il nord Europa. Giunti in Belgio, gli italiani trovarono solo discriminazione e sfruttamento. Il sogno di un futuro migliore si spezzò definitamente l’8 agosto del 1956 a 1.000 metri sotto terra. Per non dimenticare il sacrificio dei nostri connazionali il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto un messaggio: “Il tempo non attenua il ricordo di una sciagura che è divenuta simbolo del sacrificio e della nobiltà del lavoro italiano in Europa e nel mondo. La memoria dei duecentosessantadue lavoratori che persero la vita a Marcinelle, tra i quali centotrentasei connazionali, ci deve in particolare esortare a mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro, la cui attualità permane immutata nonostante gli indubbi progressi”. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha auspicato che: “il ricordo di Marcinelle, simbolo dell'emigrazione dei nostri connazionali alla ricerca di un lavoro e di prospettive di vita più favorevoli per le loro famiglie possa contribuire a diffondere tra le giovani generazioni i valori dell'accoglienza e della solidarietà, promuovendo il rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti, che sono fondamento del nostro sistema costituzionale e dell'ordinamento europeo”.

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