Alessandro Melazzini, giornalista, filmmaker e produttore, presenta la sua opera prima, un documentario originale che narra le storie di italiani lontani dalla madrepatria e con una nuova "casa": la Germania.
Uno dei motivi che hanno spinto il regista alla realizzazione del suo documentario è quello di ricordare agli italiani che l'Italia non finisce al Brennero. Tantissimi connazionali vivono con successo all'estero e centomila nella stessa Baviera (ventimila di loro nella sola Monaco), regione che mantiene relazioni privilegiate con il nostro Paese.
Allo stesso tempo Melazzini ha voluto dare la possibilità agli stessi tedeschi di conoscere meglio i loro concittadini italiani e cercare di mettere in luce le difficoltà che si possono incorrere nell'integrarsi in un nuovo Stato.
Cosa ci fa un colonnello dell'esercito italiano tra i monti della Baviera? È uno dei 600.000 italiani che vivono in Germania. Ognuno di loro ha la sua storia, ma in Italia non la conosce nessuno. Nella Repubblica Federale invece questi cittadini acquisiti vengono considerati tra i più integrati. Sono quattro milioni gli emigranti italiani che hanno scelto, dalla metà del Novecento in poi, di cercare fortuna al di là delle Alpi. Molti sono tornati, tanti invece sono rimasti. E se negli scorsi decenni il flusso verso Nord aveva subito un rallentamento, negli ultimi tempi si assiste a una nuova forma di emigrazione. Quella dei tecnici e degli scienziati, che trovano oltre confine migliori condizioni di studio e ricerca. Forse tutti questi destini in movimento hanno tolto professionalità all'Italia. Di sicuro hanno arricchito la Germania, rendendola un po' più dolce e un po' più latina.
Chiunque parli con un monacense prima o poi scoprirà che la geografia inganna. L'Italia infatti non finisce con il Brennero. "Monaco è la città italiana collocata più a Nord" amano ripetere gli abitanti della capitale bavarese. Merito certo delle sue tante reminiscenze architettoniche, ma anche dei suoi numerosi abitanti di origine italiana. Perché se da qualche tempo la Germania è di moda, e Berlino la capitale più trendy del continente, è la Baviera che da sempre mantiene relazioni privilegiate con il nostro Paese. Qui vivono centomila connazionali, ventimila di loro nella sola Monaco.
"Monaco, Italia" è andato a scoprire alcuni di questi destini, trovando tracce di italianità anche nei paesini di provincia dai tetti aguzzi e nei borghi tra le innevate foreste della Franconia.
Claudio guarda le stelle e programma software di controllo per gli strumenti dei telescopi all'ESO di Garching, l'organizzazione europea per le osservazioni astronomiche nell'emisfero australe.
Claudio però non è uno scienziato con la testa tra le nuvole. Presiede infatti il Comites Baviera, il parlamentino degli italiani eletti all'estero, che si occupa dei problemi degli emigrati italiani nella regione più grande della Repubblica Federale Tedesca.
Dopo una laurea in astrofisica è partito subito per la Germania, dove ha trovato non solo un lavoro, ma anche una famiglia. E tuttavia il suo cammino per arrivare davvero a destinazione è durato molto più del tempo trascorso in treno lasciando Trieste.
La famiglia Lando gestisce un circolo di dopolavoro a Landshut, dove Giacomo ha fatto per decenni il carpentiere nelle fabbriche, mentre Giuseppina si occupava di crescere i figli superando il trauma della migrazione dall'Etna alla Baviera. Il loro figlio Salvatore ora è un orgoglioso membro del partito conservatore ed è riuscito a far prendere la tessera anche al padre, che un tempo organizzava scioperi in Sicilia. Per tutti loro l'Italia è il ricordo delle radici, ma anche quello della povertà da cui sono fuggiti.
Mauro prima ha studiato da meccanico d'auto, ora è maestro odontotecnico. La sua passione però è l'associazionismo. Come presidente della A.C.L.I. locale, fondata dal suocero, Mauro ha l'onere e l'onore di organizzare ogni anno la festa di carnevale della parrocchia. Per fortuna lo aiuta sua moglie Venera, assessore per le politiche giovanili di Karlsfeld, il loro comune di residenza. Venera è stata eletta con i voti del partito socialdemocratico, ma quando la giunta ha cambiato colore il partito cristiano-sociale l'ha riconfermata.
Padre Sandro Rossi ha sempre evangelizzato fuori dall'Italia, a Monaco negli anni Settanta, poi in Belgio, Svizzera, Francia e ora di nuovo nella capitale bavarese. Dopo quarant'anni di missione all'estero ora il padre scalabriniano riflette su un suo possibile ritorno in Patria. Perché quella sua Italia che un tempo esportava braccia ora si è trasformata in un paese che a sua volta si trova a fronteggiare il complicato fenomeno dell'immigrazione.
Laura conosceva la Franconia solo grazie ai suoi studi di letteratura tedesca, poi quella regione di boschi e neve è diventata la sua terra. E quando è arrivata si è accorta presto della differenza tra la vita vera e quello che aveva studiato sui libri. Ad aiutarla nell'ambientarsi hanno contribuito l'arte concreta, a cui ha dedicato un museo privato, le passeggiate col cane nelle selve innevate, l'affetto di suo marito e tantissimo pane integrale.
Dalle viuzze di Nola a quelle di Schwabing, il quartiere dell'università e dei locali di Monaco. Qui Maria gestisce una delle trattorie italiane più intime e pazze della città. Parrucche, intuizioni, allusioni e piatti gustosi, questi gli ingredienti dei suoi ricchi menù napoletani. Per Maria i clienti sono il suo pubblico, che lei osserva, ascolta e con il quale gioca, creando ogni sera uno spettacolo in cui la prima a divertirsi è proprio lei.
Roberto ha una grande passione, quella per gli elicotteri. Da bambino li costruiva in miniatura, ora lavora per un ditta che li produce sul serio. All'inizio, per lui che veniva dalle scuole e dalle amicizie italiane, l'incontro con un mondo così diverso è stato piuttosto impegnativo. Ma da buon bergamasco Roberto non ha ceduto, riuscendo infine a diventare quello che ha sempre sognato di essere: un vero ingegnere tedesco.
La guerra Francesco l'ha vista da vicino, nei tanti Paesi del mondo in cui è stato in missione. Ora Francesco, colonnello dell'Esercito Italiano, smessi gli anfibi si è dedicato all'insegnamento, diventando istruttore presso la Scuola Nato di Oberammergau. Qui studenti di sessanta Paesi del mondo vengono a seguire corsi operativi e di formazione. La sua vita da militare è sempre stata un continuo viaggio, che ha reso difficile stabilire amicizie e frequentazioni continuative. Però gli ha permesso di conoscere e apprezzare il mondo, come il lembo di terra prealpina circondato dai monti e dagli abeti dove risiede ora.
REGIA
Alessandro Melazzini
Alessandro ha studiato economia a Milano, poi è partito per la Germania all'inseguimento della filosofia. Prima ha vissuto a Mannheim e Heidelberg, ora abita a Monaco di Baviera, dove lavora come produttore, regista e giornalista freelance. Con il suo lavoro Alessandro cerca di far conoscere ai lettori italiani una nazione, quella in cui ha scelto di vivere, che rimane, nonostante tutto, tra le più sconosciute d'Europa. Da quando Alessandro è espatriato ha scoperto la realtà degli emigrati italiani in Germania, a cui ha voluto dedicare il suo primo documentario. Questo.
http://www.melazzini.com/
MONTAGGIO
Paolo Turla
Paolo ama il cinema e le percussioni, e questo lo aiuta a trovare il ritmo giusto nella sua professione, quella del montatore. Vive a Roma come esperto di comunicazione, ma ogni estate "emigra" volentieri nel mondo per conoscere i tanti posti che gli passano sotto gli occhi durante i mesi di lavoro trascorsi nella sala di montaggio.
http://www.turlaherve.com/
MUSICA
Sebastiano Forte
Sebastiano Forte è un musicista che affianca ai live con varie formazioni l'attività di arrangiatore e di compositore di musiche per il cinema e il teatro. Sebastiano ha all'attivo diversi dischi con i Qbeta, band siciliana con cui ha suonato in prestigiosi festival nazionali e internazionali. Un disco solista con il progetto "Life Emission Dysplay" e le collaborazioni al progetto "Panaphonic" con la Funkyjuice records hanno avuto una distribuzione internazionale e la partecipazione a numerose compilation negli U.S.A., in Europa ed in Giappone. Ha composto musiche per cortometraggi, documentari, pubblicità, presentazioni aziendali, premiate a vari festival, tra cui il documentario "Approdo Italia" di Christian Bonatesta (premio "Ilaria Alpi"). Sebastiano è anche psicologo clinico e arteterapeuta a orientamento psicofisiologico.
www.myspace.com/sebastianoforte
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